In data 10 febbraio 2023 ad Avezzano, nella zona del Cupello, in Via Opi, è stato ritrovato da una ditta edile, un ordigno bellico risalente alla seconda Guerra Mondiale che, nel tardo pomeriggio, ha allarmato le strutture di sicurezza competenti. Alle ore 20:00 è stata transennata tutta l’area ed alle 21:00 sono arrivate le ambulanze, la polizia stradale, la polizia locale, la provinciale, la protezione civile, il sindaco ed il gruppo di artificieri dell’Esercito del 6° Reggimento Genio Pionieri di Roma.
Alle 23:00 gli artificieri hanno provato a disinnescarla ma si è rivelata essere differente dalle altre ritrovate, non essendo Tedesca ma Americana, quindi più pesante. La scoperta, a dir poco allarmante, ha dato il via ad una serie di riunioni fra i vari corpi competenti, allertati per l’emergenza.
L’ordigno è stato ritenuto troppo pericoloso, non solo per forma e dimensione diverse rispetto alle altre rinvenute, ma anche perché danneggiato su un lato da uno degli scavatori appartenenti alla ditta edile che in loco stava effettuando scavi. Ci sono voluti sedici giorni per stabilire un piano d’evacuazione idoneo per ogni cittadino. Il tempo maggiore è stato necessario per collocare in sicurezza carcerati, anziani e disabili.

Avezzano è stata suddivisa in due aree: rossa per le zone a rischio esplosione e gialla per le zone a rischio schegge. I team di esperti e l’amministrazione comunale hanno messo a disposizione delle persona più anziane varie navette che li hanno condotti sia al cinema Multiplex Astra, dove sono stati tranquillizzati ed è stato concesso loro di vedere film per tutto il giorno, sia in aree riscaldate di ristoro e cure, create appositamente per tutti i cittadini che ne volessero usufruire. E’ stato utilizzato anche il reparto covid-19 dell’ospedale per le persone affette.
Sabato 25 alle ore 18:00 sono arrivati da Roma quattro camion militari telecomandati, guidati da squadre di artificieri ed il 26 febbraio 2023, è stata evacuata finalmente tutta la zona interessata tra le 6 e le 8:30 del mattino. Gli artificieri con a capo Nico Fava, sono riusciti a disinnescare le due spolette per metterla in sicurezza per poi trasportarla nella cava di Massa D’Albe dove, nei giorni precedenti, era stata preparata una buca molto profonda per attenuare l’esplosione provocata dal tritolo inserito dagli artificieri attorno alla bomba.
Zaurrini Melissa